Un’altro Natale “ristretto”, ancora nelle maglie di una pandemia che non vuole lasciarci liberi. Seppure con numeri ridimensionati dalla campagna vaccinale, dalle normative di sicurezza e dalle terapie monoclonali, il Covid e le sue varianti ci tengono permanentemente in ostaggio di ansie e di paure per il nostro futuro.
In questa nuova ondata del virus tuttavia, non è solo a rischio la salute, l’economia, la possibilità di svolgere le normali attività del tempo libero. Sentiamo montare un’atmosfera di diffidenza e di sospetto su tutti e su tutto che deve preoccuparci seriamente. Risuona il grido del “si salvi chi può!” e ciascuno monta sulla sua scialuppa, dimenticando che siamo tutti connessi. I dibattiti televisivi in cui le opinioni selvaggiamente a confronto annullano ogni dato certo, gli scontri fra i pro-vax e i no-vax, la diffusione di false notizie che vedono dietro ogni strategia interessi poco limpidi o teorie senza fondamento, stanno minando seriamente uno dei fondamentali beni della realtà sociale: la fiducia.
La fiducia è essenziale per vivere e per relazionarsi. Noi tutti viviamo innanzi tutto di fiducia: da bimbi siamo entrati nella realtà fidandoci dei genitori, affidandoci a loro; abbiamo imparato a camminare, affidandoci a loro; abbiamo imparato a parlare, a studiare, a pensare, affidandoci a loro, per poi diventare adulti. Ma anche da adulti ci fidiamo della pizzeria dove andiamo a mangiare, del dottore che ci cura, del negoziante che ci vende i pomodori, dello scienziato che ci spiega il funzionamento del nostro mondo …accettando consapevolmente rischi e pericoli.
Ma guai se non ci fidiamo di niente e di nessuno. Senza fiducia non si creano rapporti. Chi sospetta sempre, resta a distanza, alza barriere, vive in perenne difesa, non si espone, non apre porte, pensando di evitare il pericolo. Ma resta solo.
Per incontrare l’altro, occorre innanzi tutto credere. Per questo è importante allenarsi alla fiducia, con tutte le prudenze necessarie, ma anche con la capacità coraggiosa di lasciarsi andare, ascoltare, accogliere e amare.
Il Natale è l’evento in cui Dio ci ha voluto incontrare, facendosi uno di noi; ha avuto fiducia nell’umanità e ha chiesto di avere fiducia in Lui, di credere nella sua storia d’amore. La fede cristiana è una miniera di fiducia: ogni giorno siamo certi di essere amati e stimati da Dio e da Lui invitati ad amare e Gesù è il maestro e la sorgente della fiducia, pur sapendo, molto realisticamente, che ogni giorno ha la sua pena. Gesù si sente in comunione e vive in armonia con il tutto, fidandosi della provvidenza del Padre, liberandosi dalle ossessioni e dagli affanni che ci mangiano l’esistenza, riuscendo a incontrarsi fiduciosamente con tutti, poveri e ricchi, giusti e peccatori, e offrendo a tutti la possibilità di entrare in relazioni di pace.
A Natale, facciamoci rigenerare alla fiducia dal Signore. Auguri!
+ Roberto Filippini