Carissimi presbiteri e carissimi Diaconi
Vi scrivo in seguito alle numerose questioni che mi sono state poste circa la necessità del Green Pass e in genere dei vaccini per le persone che si impegnano in Parrocchia nei diversi servizi, a contatto con chi frequenta gli ambienti comunitari. Confermo quanto ho comunicato nell’incontro di aggiornamento del Clero il 10 Settembre 2021, in linea con le indicazioni della Presidenza della CEI (8 Settembre 2021) e con le diverse decisioni dei Vescovi vicini.
Per le celebrazioni liturgiche, valgono le disposizioni finora seguite, da quando siamo ritornati a celebrare in presenza: mascherine, posti contingentati, distanziamento e igienizzazione, secondo il Protocollo di intesa fra la Conferenza Episcopale Italiana e il Governo italiano del 6 Maggio 2020.
Per le attività parrocchiali come il catechismo, le riunioni comunitarie e ricreative, ritengo invece che sia necessaria una maggiore prudenza.
Sono convinto che si debba offrire a tutti una ragionevole certezza che in Parrocchia, si è protetti dai rischi del contagio da Covid 19, perché si osservano scrupolosamente tutte le cautele possibili che sono obbligatorie in attività pubbliche analoghe: distanziamento, igienizzazione, mascherina, aereazione (nei luoghi al chiuso) e personale munito di green pass (Ministri ordinati, catechisti, animatori liturgici, membri del coro, operatori pastorali e operatori comunitari).
Probabilmente ad alcuni questa linea di condotta potrà apparire eccessiva, ma dipende dal forte senso di responsabilità richiesto nell’attuale situazione sanitaria, ancora fortemente incerta, e dal giusto impegno di proteggere la salute di tutti. ”Ciò implica che oggi si assumano tutte quelle scelte che sono il presupposto della lotta alla diffusione della pandemia” ( S.E.Card. Giuseppe Betori).
“Vaccinarsi – ha affermato Papa Francesco- è un atto di amore” per se stessi e per il nostro prossimo. Attualmente il vaccino, pur con le controindicazioni che hanno tutti i farmaci, secondo la maggior parte degli scienziati, è la profilassi più sicura per difendersi dal Corona Virus e per poter riprendere seppure gradualmente, le attività di una vita normale. Mi sembra quindi doveroso che tenga conto in coscienza di queste indicazioni, chi si mette a servizio degli altri nelle attività comunitarie.
Cordialmente
Mons. Roberto Filippini