Il messaggio del Santo Padre, in occasione della 33ª Giornata Mondiale del Malato nel Giubileo 2025, riflette sulla speranza e sulla vicinanza di Dio nei momenti di sofferenza. Papa Francesco esplora tre aspetti principali: l’incontro, il dono e la condivisione.
La sofferenza, pur nella sua durezza, diventa un’opportunità di incontro con Dio. Gesù ci invita a riconoscere la vicinanza del regno di Dio anche nei momenti di malattia, unendo la nostra fragilità alla sua compassione. In questo modo, la malattia può essere vissuta come un’opportunità di crescita spirituale. In vista della prossima Giornata mondiale del malato raccontiamo La testimonianza di Mara Moschini volontaria attiva dell’ Unitalsi di Pescia, l’associazione che porta i malati nei santuari mariani e va in cerca delle nuove ferite del nostro tempo facendo un impegno evangelico, assistenziale e sociale. Missione, aiuto ai malati, esperienza di condivisione, fede e crescita sono i valori che ispirano ogni giorno i volontari dell’Unitalsi per realizzare un un “cammino gioioso” all’insegna della fraternità e del servizio cristiano.
Mara può parlarci della sua esperienza in Unitalsi, il legame spirituale e ciò che la spinge a svolgere la missione con e per i malati?
La testimonianza del parroco e il suo invito a mettermi al servizio delle persone che hanno bisogno dell’aiuto di qualcuno o che soffrono per vari motivi o che sono sole, mi hanno attirato a far parte come volontaria dell’associazione Unitalsi, quando ormai avevo concluso gli studi.
Sono rimasta subito colpita dall’accoglienza, dalla tenerezza, dall’umiltà, dalla gratuità del personale volontario nell’avvicinarsi al malato e ho scoperto, con il malato, la gioia e la bellezza che c’è piuttosto nel dare che nel ricevere e soprattutto nel riconoscere la presenza di Gesù in ogni persona bisognosa di cura, di attenzione, di ascolto.
Con il passare degli anni l’esperienza del servizio svolto durante i pellegrinaggi con l’Unitalsi ai vari santuari mariani mi ha cambiato sia dal punto di vista umano sia spirituale, diventando una scuola di vita, con un nuovo modo di vivere il Vangelo e di testimoniarlo a chi ci è accanto.
Qual è il significato e l’obiettivo principale del pellegrinaggio nazionale a Lourdes per i pellegrini e i volontari?
Lourdes è il luogo in cui è nata la storia dell’Unitalsi, associazione fondata oltre 120 anni fa da un malato. Il pellegrinaggio dell’Unitalsi è un progetto importante, in quanto è un’esperienza di condivisione, di fede per una crescita spirituale e per vivere bene la quotidianità e inoltre una strada di evangelizzazione. Nei luoghi dei pellegrinaggi si vive in una casa comune con malati, disabili, anziani, giovani, volontari e pellegrini. Tutti siamo pellegrini di speranza, che impariamo a sperare, a credere grazie alla presenza dei malati come dice papa Francesco nel messaggio “La malattia occasione di incontro che ci cambia” per la XXXIII Giornata Mondiale del Malato, che si celebra l’11 febbraio, memoria della BeataVergine Maria di Lourdes. Nella condivisione ci arricchiamo reciprocamente, nella consapevolezza di ricevere molto più di quello che diamo e, nello stesso tempo, le cose essenziali con il sorriso e con i piccoli gesti compiuti con amore ci insegnano a scoprire la vera gioia e Chi ce la dona.
Tra i Pellegrinaggi e l’aiuto ai malati, quali sono le esperienze che l’hanno colpita particolarmente in questi anni?
Il pellegrinaggio dell’Unitalsi è un cammino di crescita che viene condiviso insieme: malati, personale, pellegrini, sacerdoti, medici, infermieri. Il tema spirituale 2025 “Con Maria, Pellegrini di Speranza” affrontato con l’assistente spirituale è un’opportunità di formazione per rafforzare il nostro impegno e per portare il messaggio di speranza e solidarietà che caratterizza la la nostra missione con e per i malati. Il vissuto insieme durante il pellegrinaggio lo portiamo nel cuore per viverlo al ritorno a casa nelle proprie situazioni di vita, nelle attività e negli incontri nella sottosezione. Ciascuno va in pellegrinaggio a Lourdes con le proprie motivazioni. Nel passaggio alla Grotta si affida tutto a Maria Ss.ma e al Signore; dalla Liturgia penitenziale alla Confessione, la recita del S. Rosario, la S. Messa e la Processione Eucaristica, la Via Crucis, sui passi di S. Bernadette,… in comunione con Dio e fra noi si fa un’esperienza di rinascita nella fede e nessuno ritorna come prima di partire…
Sono rimasta colpita più volte dal fatto che i luoghi dei pellegrinaggi non sono luoghi di sofferenza, ma di gioia, di esempi in cui il dolore vissuto nel Signore produce la guarigione interiore e anche la conversione di chi ci è accanto. L’ esperienza di comunione con chi soffre, con chi è alla ricerca di Qualcuno che renda il cuore tranquillo non si può dimenticare; il pellegrinaggio per gli unitalsiani inizia dopo essere tornati alla propria casa…
Perché una persona dovrebbe aderire all’Unitalsi? di cosa si occupano i volontari dell’Unitalsi?
Non è facile descrivere l’Unitalsi a parole, ma ognuno può far parte di questa associazione. Quello che fa è per tutti, è una scelta per la vita, per vivere l’accoglienza dell’altro, per sostenere chi ha bisogno in famiglia e fuori, chi è solo. La partecipazione al pellegrinaggio è un’opportunità importante anche per i giovani per poter sperimentare l’amore per gli altri nell’accompagnare i malati, scoprendo che c’è più gioia nel dare che nel ricevere. E nella difficoltà c’è sempre chi può darci un aiuto. Essere volontario dell’Unitalsi significa vivere un servizio che entra nel cuore: l’amore gratuito verso l’altro coinvolge e può contagiare anche chi è titubante…
I volontari vivono nella Chiesa; nelle parrocchie sono disponibili a incontrare le persone sofferenti per farle sentire al centro e per avvicinarle al Signore.
I volontari si occupano anche di raccogliere offerte nella Giornata Nazionale Unitalsi il 29 e 30 marzo, per aiutare chi non può a recarsi a Lourdes e per sostenere le attività portate avanti durante l’anno.
La stagione dei pellegrinaggi 2025 prenderà l’avvio con il pellegrinaggio nazionale dall’08 al 12 febbraio con 600 pellegrini, provenienti da diverse regioni italiane, che raggiungeranno il Santuario di Lourdes con vari vettori.