Uomini e Donne di Pace – Serata dedicata a Don Tonino Bello, vescovo e terziario Francescano
Lunedì 29 luglio alle ore 21.00 nel suggestivo chiostro Francescano di Pescia a termine di una tipica giornata di calura estiva, Don Valerio Mugnaini, parroco e moderatore dell’Unità pastorale di Pescia ha sapientemente illustrato la figura del venerabile don Tonino Bello. Le serate nel Chiostro sono state organizzate dalla Fraternità dell’Ordine francescano Secolare di Pescia e la locale Famiglia Francescana che nella edizione 2024 ha dedicato l’attenzione allo sviluppo del tema dedicato agli uomini e le donne di pace quali operatori di pace della nostra umanità da redimere. Nella serata trascorsa, Don Valerio ha tratteggiato la vita del vescovo Tonino puntando la sua attenzione sull’impegno di essere amico e pastore di quel popolo di Dio a lui affidato. Fu il primo a dare vita a dei gruppi che poi verranno chiamate “Caritas” parrocchiali, diocesane, che rivolgono la loro attenzione verso le famiglie fragili, i giovani tossicodipendenti, i giovani, gli ultimi, gli scartati. Tradurre in gesti concreti il Vangelo è il suo must have: un vero e proprio tratto che accompagnerà la sua vita fino alla morte. La sua spiritualità ha voluto contrastare i comunisti atei e la scelta del confronto con tutti, nel momento in cui la città vedeva crescere nelle sue periferie aree di sviluppo territoriale ed economico ma anche nuove questioni sociali, soprattutto nel periodo in cui fu inviato a Bologna per frequentare i corsi di Teologia. Primo vero sostenitore delle istanze fatte proprie dal Concilio Vaticano II; infatti nel 1963, invitato a partecipare alla prima sessione del concilio, per “non perdere tempo quando stava a roma” come dallo stesso affermato, si iscrisse alla Pontificia Università lateranense dove si laureò con una tesi su “Congressi eucaristici e loro significato teologico e pastorale”.
Nel 1982 venne nominato vescovo di Molfetta, e il motto del suo episcopio è aprire la sua porta agli ultimi, agli sfrattati ai quali mette a disposizione le proprie stanze, uno stile pastorale diverso, uno stile conciliare, quella chiesa che con la bibbia in mano impasta il vangelo con la vita delle persone. Il motto che lui sceglie: ascoltino gli umili e si rallegrino, rappresentato dalla croce della speranza sorretta dalle ali della carità che vola nel cielo della fede. Tonino Bello sente che la sua vocazione è rivolta a quelli che sono stati scartati dalla società, le prostitute, i tossicodipendenti, gli immigrati, servo fra i servi. Un racconto appassionato, sapiente e accorato che ha trasmesso ai numerosi partecipanti presenti alla serata, l’importante ruolo di testimone della pace, che Don Tonino Bello ha saputo tradurre in gesti concreti, attualizzandolo il Vangelo nella vita concreta. Una pace, che per Don Tonino è una persona cioè Gesù Cristo, testimone della pace che non è il risultato di buoni pensieri di politici e organizzazioni sociali, ma che discende dall’alto. Il cristiano che vive il Vangelo non può nascondere la testa sotto terra, ha il diritto e il dovere di far sentire la sua voce, di dire no al male, sostiene Tonino Bello, il Vescovo, rivolgendosi molto ai giovani, anticipatore delle giornate mondiali della gioventù, ossia di un ritrovarsi per testimoniare, per annunciare. La fine della serata è stata consacrata dalla lettura della preghiera semplice di San Francesco con l’arrivederci al prossimo appuntamento nel Chiostro previsto per 8 agosto con la presenza di Mons. Roberto Filippini che presenterà altri testimoni di pace, Dietrich Bonhoeffer e Franz Jagerstatter.
di Michela Cinquilli