I progetti della Diocesi di Pescia impossibili da sostenere senza l’8×1000
Perché è importante firmare per l’8xmille alla Chiesa Cattolica? Per realizzare molte opere di bene. Ogni firma ha lo stesso valore, a prescindere dal reddito. Un appello ai parroci: «La sensibilizzazione parte dalle singole comunità»
In un momento delicato come il presente – dove vacillano punti di riferimento, i problemi economici sono sempre di più e dove emergono nuovi bisogni – anche la Diocesi di Pescia si trova in una situazione dove i problemi da affrontare sono numerosissimi e i fondi accantonati a disposizione sempre meno. L’8×1000 può diventare davvero il simbolo di una ritrovata fiducia in se stessi e negli altri. Una firma che permette di realizzare gesti concreti di solidarietà e prossimità, una firma che racconta una Chiesa in uscita costantemente al fianco dei più fragili. Caritas e aiuto dei più poveri, doposcuola, case di accoglienza, mense, restauri di beni culturali e artistici, stanziamenti per calamità naturali o emergenze umanitarie nel mondo: sono solo alcuni esempi dell’articolata rete di aiuto attuata ogni anno dalla Chiesa cattolica per rispondere alle nuove povertà e a fasce di popolazione con bisogni diversi e sempre più complessi. Lo scopo di questa campagna che iniziamo oggi è proprio quella di portare alla luce e far conoscere a più persone possibili tutti i progetti messi in campo dalla Chiesa cattolica in particolare nella nostra Diocesi di Pescia e che senza l’aiuto dell’8×1000 sarebbero impossibili. È frutto di una scelta di responsabilità per ogni credente, ma spesso lo è anche da parte di chi non crede perché sa bene che comunque quelle risorse vengono utilizzate per il bene di tutta la comunità, cattolica e non, e poi scrupolosamente rendicontate.
La chiesa ha un patrimonio di beni culturali -e proprio delle chiese e delle opere d’arte vorrei raccontarvi- di elevatissimo e inestimabile valore artistico anche più dello Stato italiano, basti pensare al Duomo di Milano o a quello di Firenze, a Pisa e alla sua Torre: sono tutti simboli dell’Italia più bella che si rende così famosa in tutto il mondo attirando tantissimi turisti e facendo girare la macchina economica dell’intera nazione. Sono patrimonio di tutti. Anche la nostra Diocesi di Pescia, seppur piccola, ha numerosi beni culturali e opere d’arte famose di ampia importanza storico artistica che potrebbero avere un enorme potenziale turistico su tutta la nostra amata Valdinievole.
I nodi vengono al pettine quando questi edifici, le nostre chiese, dove celebriamo Messa ogni giorno e viviamo insieme alle nostre comunità hanno bisogno di manutenzione perché il tempo ha giocato il suo ruolo e molte delle travi che sostengono i tetti, gli intonaci delle pareti, gli stucchi che decorano i bellissimi presbiteri barocchi vanno in malora. Che si fa? La Diocesi di Pescia si basa principalmente sui fondi economici che provengono dall’8×1000 per prendersi cura e mantenere il patrimonio artistico ma con il diminuire delle firme negli ultimi anni i soldi che arrivano sono sempre meno. Quest’anno per il restauro dei beni culturali avremo a disposizione solo 390.000,00 € e facendo riferimento alle oltre cento chiese presenti sul territorio diocesano credo che la somma sia alquanto irrisoria: speriamo che non succeda nulla di grave.
L’anno scorso, grazie ai fondi dell’8×1000 abbiamo potuto salvare e mettere in sicurezza la chiesa di San Leopoldo in Albinatico, iniziare i restauri alla Chiesa Santuario di Maria Maddalena in Piazza Duomo a Pescia e cominciare il progetto di restauro delle facciate ammalorate della chiesa della SS. Trinità in Traversagna. Tra questi esempi la situazione più critica è stata la chiesa parrocchiale di Albinatico che per un certo periodo abbiamo dovuto inevitabilmente chiudere al culto per la gravità dei danni presenti sui tetti troppo ammalorati rischiando il cedimento completo di tutta la copertura.
Bisogna far capire che l’8X1000 non è esclusivamente a vantaggio degli stipendi dei sacerdoti ma ha una funzione di mantenimento delle opere di un’intera comunità ecclesiale dalle bellezze artistiche del territorio ai problemi sociali, di povertà e di accoglienza.
Quindi crediamo molto nella sensibilizzazione di tutta l’opinione pubblica per favorire questo gesto di fiducia e di sostegno all’azione della Chiesa Cattolica qui a Pescia, soprattutto nel nostro territorio e nella sua provincia. Chiediamo a tutti i parroci di sensibilizzare e incentivare alla firma nelle rispettive parrocchie: prossimamente la Diocesi metterà a disposizione materiali utili mirati a promuovere e sostenere questa campagna di sensibilizzazione a livello locale sul nostro territorio e nelle nostre parrocchie. È gratis, è facile e fa bene a tutti.
Come firmare
Al contribuente la firma non costa nulla e possono apporla tutti coloro che concorrono al gettito Irpef: chi presenta il 730 o il Modello Redditi Persone Fisiche, ma anche chi dispone solamente del Modello CU, perché possiede unicamente redditi di pensione, di lavoro dipendente o assimilati e non è obbligato a presentare la dichiarazione e in questo caso può utilizzare l’apposita scheda allegata al Modello CU. Nel riquadro relativo alla scelta per l’Otto per mille, si deve firmare nella casella ‘Chiesa cattolica’, facendo attenzione a non invadere le altre caselle per non annullare la scelta. Infine è necessario firmare anche nello spazio “Firma’ posto in basso nella scheda. La scheda va consegnata entro il 15 ottobre in una busta chiusa, che deve recare cognome, nome, codice fiscale del contribuente e la dicitura “Scelta per la destinazione dell’otto, del cinque e del due per mille dell’Irpef” presso qualsiasi ufficio postale che provvederà a trasmetterla all’Amministrazione finanziaria (il servizio di ricezione della busta con la scheda da parte degli uffici postali è gratuito), oppure a un intermediario abilitato alla trasmissione telematica (Caf o commercialista) o presentata direttamente dal contribuente avvalendosi del servizio telematico sempre entro il 15 ottobre.. Come è noto, la decisione di chi si esprime serve a stabilire la destinazione dell’intera quota da assegnare, supplendo dunque anche alla mancata espressione di una preferenza da parte di chi non firma.
UN PROGETTO DI TRASPARENZA
Il dettaglio degli interventi è sul sito 8xmille.it alla voce “rendiconto” e sintetizza l’impegno della Chiesa cattolica che, grazie alle firme, oltre al sostentamento dei sacerdoti e alla salvaguardia del patrimonio architettonico per il culto, garantisce conforto e assistenza a chi ha bisogno. Online è consultabile anche la mappa di quasi 16mila progetti sostenuti, in Italia e all’estero. Le iniziative della CEI per aumentare la trasparenza dei dati mirano ad accrescere la coscienza e favorire la partecipazione dei cittadini alla sua missione caritativa e spirituale. L’8xmille alla Chiesa cattolica non è una tassa in più, ma l’opportunità di sostenere un investimento a favore dell’intera comunità.
Luca Parlanti