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La commemorazione dell’ingresso festoso del Signore a Gerusalemme e la benedizione dell’ulivo nella Chiesa di San Giuliano, la processione verso la Cattedrale per la Messa. Pentimento, Gratitudine e intercessione per l’umanità che soffre sono i sentimenti che mons. Tardelli chiede di vivere in questi giorni speciali.
Ad aprire la celebrazione della Domenica delle Palme presieduta dal Vescovo Fausto, è la commemorazione dell’ingresso del Signore in Gerusalemme, di cui viene letto il racconto dell’evangelista Marco, e che precede la celebrazione della Messa. Nella chiesa di San Giuliano, nel monastero delle Salesiane, mons. Tardelli benedice e asperge con l’acqua benedetta i ramoscelli d’ulivo, simbolo della giornata, che i presenti stringono tra le mani. Segue la processione verso la Cattedrale per il proseguimento della liturgia.
La celebrazione eucaristica prevede la lettura a più voci della Passione di Gesù tratta ancora dal Vangelo secondo Marco. Attraverso le parole dell’evangelista si rivivono i passaggi della sofferenza di Cristo in tutta la sua crudezza. Mons. Tardelli nell’omelia sottolinea l’importanza di questa celebrazione che apre una settimana davvero speciale, la più importante. L’invito del Vescovo è quello di stare dietro a Gesù, seguirlo passo dopo passo, con la mente e con il cuore, nel suo camminare verso la passione, la morte e la resurrezione.
Poi mons. Tardelli si è soffermato su tre sentimenti da far prevalere in questa settimana Santa «credo che dobbiamo coltivare tre sentimenti, tre atteggiamenti. Il primo è quello di sentirci un po’ responsabili anche noi di quello che Gesù ha patito. Non eravamo là allora, ma comunque, forse, se fossimo stati là avremmo gridato anche noi, crocifiggilo, anche noi avremmo tradito il Signore come Giuda, avremmo rinnegato Gesù come Pietro. Certamente dobbiamo riconoscere che con i nostri peccati anche noi abbiamo contribuito e contribuiamo alla passione e alla morte del Signore. Dunque il primo atteggiamento che dobbiamo coltivare in questa settimana è il pentimento dei nostri peccati. Ci è offerta anche la grazia della riconciliazione attraverso la confessione, approfittiamo di questa possibilità che ci è data di riconoscere i nostri peccati e di essere perdonati. Ed ecco allora il secondo atteggiamento, il secondo sentimento che dobbiamo coltivare in questa settimana: la gratitudine, la riconoscenza. Perché il Signore ha vissuto la passione per noi, per la nostra vita, per darci un esempio, per darci la speranza, per perdonarci le nostre colpe. Ha versato il suo sangue per noi, ha accettato la morte per noi, dunque dobbiamo sentire la gratitudine, la riconoscenza e quindi dire grazie al Signore. L’’ultimo sentimento, che dobbiamo coltivare in questa settimana santa è il pensiero a tutta l’umanità, perché Cristo è morto ed è risolto per tutta l’umanità. E tutta l’umanità ha bisogno di redenzione, perché nel mondo si versa troppo sangue, nel mondo ci sono troppe ingiustizie, nel mondo si fa tanto male. L’umanità deve trovare la via della pace e dell’amore, deve trovare la via della redenzione. In questa settimana preghiamo per tutto il mondo, per chi soffre, per chi è vittima innocente, per chi è umiliato e offeso della sua dignità di figlio di Dio. Vogliamo pregare per tutti, nessuno escluso.
Luca Parlanti