«I sindaci sono sono i primi a conoscere le necessità delle persone perché sostengono il senso di una politica di servizio dalla gente e dei loro bisogni» È con queste parole mons. Tardelli ha avviato l’incontro con tutti i sindaci dei comuni della diocesi. Crisi economica, emergenza abitativa, coinvolgimento dei giovani e delle famiglie e salvaguardia delle associazioni di volontariato: questi i temi su cui si sono concentrati i sindaci esponendo le proprie situazioni territoriali.
Si è svolto lunedì 18 marzo l’incontro tra il vescovo della Diocesi Pescia, S.E Mons. Fausto Tardelli, e i sindaci del territorio diocesano, accompagnati dalle rispettive giunte. Un momento di confronto e dialogo, vivace, che ha fornito diversi spunti di riflessione, concentrando gli interventi su temi come la partecipazione giovanile, le difficoltà economiche e sociali, l’emergenza abitativa presenti a macchia d’olio un po’ in tutte le comunità valdinievoline. L’iniziativa, tenutasi nei locali della parrocchia Santa Lucia, nel comune di Uzzano, ha visto partecipare i rappresentanti di tutti comuni della diocesi di Pescia: Uzzano, Monsummano Terme, Altopascio, Ponte Buggianese, Pescia, Montecatini Terme, Massa e Cozzile, Pieve a Nievole, Buggiano, Montecarlo e Chiesina Uzzanese.
Il vescovo nella sua introduzione ha sottolineato il suo forte desiderio di conoscere a fondo il territorio in un contesto complesso come l’attuale: «La chiesa porta un messaggio di speranza e salvezza ma lo porta a uomini e donne concrete per cui è sicuramente importante per un Vescovo e anche per la chiesa conoscere le persone, le situazioni e il territorio. -continua il vescovo – credo che i sindaci siano le antenne più predisposte a cogliere le necessità, i bisogni e le speranze delle persone. Non ho paura di dire che la figura politica di maggior spessore, a mio parere, sono i sindaci che quotidianamente si sporcano le mani a contatto con i cittadini e tutte le problematiche della comunità, senza nulla togliere alla dimensione regionale e nazionale.
In una società sempre più complessa, ancora non del tutto ripresa dalla pandemia e con molte situazioni di crisi il vescovo ha ricordato la necessità di far maturare l’attenzione alle singole persone, costruire comunità fraterne che rendano possibile la convivenza; operare per il bene comune, spiegando che: «Starsi a lamentare non merita a nessuno mentre conviene farsi valere e portare avanti quello di cui siete capaci di fare per il bene di tutti, al di là delle differenze politiche è opportuno che prevalga l’interesse comune per tutto il territorio facendo prevalere il senso di appartenenza alla comunità e alla collettività». – Riferendosi alla propria città natale, Lucca, ha poi sottolineato: «Le mura della città sono un opera collettiva, sono le mura di tutti i cittadini che difendono l’interesse comune, dovrebbero ricordarci il senso di appartenenza che ci fa mettere davanti a tutti e a tutto il bene e il benessere comune».
I sindaci molto entusiasti e grati per questa occasione di confronto e di dialogo si sono alternati in interventi precisi e molto interessanti. Proprio da loro sono arrivate segnalazioni e richieste di collaborazione su come coinvolgere i giovani in una partecipazione più attiva nella vita della comunità, come cercare di affrontare le numerose problematiche circa la crisi economica di molti cittadini e l’emergenza abitativa: molti dei politici impegnati nel territorio diocesano sono infatti decisamente preoccupati sulla vita partecipativa come si è conosciuta finora, soprattutto se si guardano le giovani generazioni che non partecipano più come loro alla loro età. Tra i principali fattori di questo distacco non c’è solo la disaffezione politica, che pure ha giocato un ruolo fondamentale: oltre alla digitalizzazione del loro mondo – oggi racchiuso nel proprio smartphone, specchio e filtro della loro visione e coscienza – i giovani sono stati interessati in maniera pesante dalla pandemia. Il covid ha creato tantissimo disagio tra i ragazzi, che rischia di sfociare in aggressività contro se stessi, i beni di pubblico dominio e gli altri, oppure nella autoreclusione nella propria stanza. È stato sottolineato anche il tema della tutela dei minori, molti comuni vivono difficoltà nella loro gestione soprattutto in riferimento alle strutture. Non mancano però gli esempi positivi, di giovani impegnati, di buone pratiche, nelle attività parrocchiali e in realtà associative attive, per cui valga la pena rimanere ottimisti sul futuro. È stato Ricordato da più sindaci anche il Vescovo emerito mons. Filippini il quale è riuscito ad entrare perfettamente in sintonia con le comunità e le amministrazioni che le rappresentano. L’auspicio di tutti i presenti all’incontro è quello di creare nuove sinergie e collaborazioni con il nuovo vescovo Tardelli e con tutte le parrocchie del territorio attraverso le Caritas e i centri di ascolto che offrono un immenso supporto nel prestare aiuto alle persone più bisognose, e i centri estivi che nei periodi di giugno e luglio offrono la possibilità a moltissime famiglie di aggregare i figli in spazi sicuri e protetti.
Un’alleanza di collaborazione tra Chiesa ed enti locali, ma soprattutto un’alleanza tra sindaci dimostrando senso di unità e lavorando tutti insieme fermando le divisioni con l’obiettivo di «servire» i più deboli e i più bisognosi.
infine il vescovo Tardelli ha concluso l’incontro con un suggerimento a tutti gli amministratori: «siate consapevoli del peso che avete all’interno della provincia, avete tante cose da far valere tra cui l’arte, la cultura e il turismo: Pinocchio e Collodi ne sono un esempio fondamentale».
Di Luca Parlanti