Sei anni fà, al mattino del 20 Settembre, si spengeva in Vescovato Mons. Giovanni De Vivo, dopo una dolorosa malattia affrontata con il coraggio di una fede rocciosa e illuminata dalla speranza su cui aveva fondato tutta la sua vita.
Celebreremo la S.Eucarestia in suo suffragio, Lunedì 20 Settembre in Cattedrale, alle ore 18,30 e al termine ci recheremo alla cappella dove riposano le sue spoglie mortali, nel cortile del Vescovato, per la benedizione.
Come negli scorsi anni sarà l’occasione per ricordare anche Mons. Giovanni Bianchi, deceduto il 21 Settembre 2003. E’ una strana sorte quella di Mons. De Vivo e di Mons. Bianchi: l’ essere ormai accomunati nella memoria orante dei propri fedeli, per la prossimità dei giorni della loro dipartita da questo mondo, dopo che il loro nome, Giovanni, è stato ripetuto per circa quarant’anni durante la celebrazione eucaristica, in questa Diocesi, di cui sono stati Pastori, uno dopo l’altro, in diretta successione che, pur con le loro diversità di stile, di sensibilità e di carattere, li ha uniti in una singolare fraternità episcopale. Ho avuto la fortuna di incontrarli, quando ero preside dello Studio Teologico Interdiocesano, e ne ho avuto l’impressione di due uomini di Dio, sinceramente appassionati nello svolgere la loro missione. Un’impressione confermata dai racconti di preti e di laici pesciatini che ne parlano ancora con grande affetto e stima.
In realtà, come ho detto altre volte, ho conosciuto i miei due predecessori soprattutto attraverso la Chiesa che mi hanno lasciato in eredità, una Chiesa radicata nella tradizione, che ha vissuto seriamente la riforma del Concilio e l’ha attuata gradualmente, con spirito di equilibrio e di comunione, senza eccessi e contrapposizioni, in cui i preti si impegnano con zelo per le proprie parrocchie e i laici desiderano coinvolgersi nella vita ecclesiale, non rifuggendo responsabilità e pesi.
Tutto questo testimonia il buon lavoro dei Vescovi miei predecessori che hanno investito mente e cuore per edificare questa bella realtà, servendola con sapienza e amore e mettendo ciascuno a frutto i doni che avevano ricevuto dal Signore, per guidarla, custodirla e farla crescere, in un impegno pastorale accurato e instancabile. Penso in modo particolare alle iniziative caritative e sociali, alle prudenti scelte amministrative, alla cura meticolosa dei beni diocesani, all’impegno coraggioso per le nuove chiese e soprattutto all’impostazione sinodale di Mons. De Vivo con il progetto “Assemblea Insieme”, che per molti versi ha precorso il cammino sinodale a cui Papa Francesco ci invita oggi con tanta insistenza e passione.
+ Roberto Vescovo