di Marco Giorgetti
«Unendoci al Signore e uniti tra noi, potremo anche dare vita a rinnovate forme di pastorale, rese ancora più necessarie dalle nuove condizioni ecclesiali e sociali che sono sotto gli occhi di tutti». Ricca di ricordi e di riferimenti all’attualità l’omelia del card. Bassetti, durante la solenne conclusione del Giubileo dei 500 anni svoltasi nella Cattedrale di Pescia. Di fronte a molte autorità civili e militari della provincia di Pistoia e della Valdinievole, ad un’assemblea di fedeli delle grandi occasioni, il Presidente della CEI ha espresso un fraterno ringraziamento al vescovo Roberto Filippini per lo straordinario lavoro svolto, nonostante le grandi difficoltà della Pandemia. Il cardinale, ha ricordato le sue radici toscane e gli ultimi vescovi della diocesi di Pescia che ha conosciuto personalmente ed ha poi ricordato: «L’impegno nel rinnovare la comunità ecclesiale attraverso il Sinodo che il Papa ci ha chiesto di attuare e su cui ci confronteremo nei prossimi giorni all’interno dell’Assemblea dei vescovi italiani».
Continuando nella sua omelia, il cardinale, ha fatto riferimento alla lettera che mons. Filippini gli aveva inviato, per invitarlo a celebrare la conclusione del Giubileo di Pescia, in quella occasione il nostro Vescovo aveva scritto, che la celebrazione sarebbe stata ”gioiosa e fraterna occasione per rendere grazie di tutti i doni ricevuti dalla Chiesa di Pescia in questo tempo di misericordia e di rinnovamento spirituale”. «Mi colpisce che tu abbia descritto questo tempo, evidentemente riferendoti al Giubileo di questa Chiesa, come un tempo «di misericordia e rinnovamento spirituale». Sono infatti certo che molti ricorderanno questi ultimi mesi passati soprattutto per le difficoltà che tutti noi, come Chiesa, e come cittadini, abbiamo vissuto a causa della pandemia. Eppure tu, fratello Vescovo, hai descritto questo tempo come un tempo “di misericordia e di rinnovamento spirituale”. Ed è vero, è stato proprio così».
Alla preghiera dei fedeli, il vescovo Roberto Filippini ha chiesto di pregare per la grave situazione nella Terra Santa: «Invochiamo pace su Gerusalemme e nella Terra Santa, il Signore disarmi i cuori e le mani dei violenti e doni la sua pace».
Concludendo la solenne celebrazione, il vescovo Roberto Filippini, ha ricordato i principali doni maturati grazie al Giubileo.
«Grazie Signore per tutto ciò che rimarrà nella nostra interiorità e nella nostra vita comunitaria. Grazie soprattutto per alcune realtà-segno che sono maturate in questo percorso giubilare:
L’Ente diocesano S. Allucio per le opere caritative che si è costituito a sostegno e coordinamento delle opere della Caritas
Il Centro per la Famiglia “Amoris Laetitia” che comprende, l’Ufficio di Pastorale Familiare, Il Centro di Aiuto alla Vita, il Consultorio Familiare e l’Ufficio per la tutela dei Minori
Entro il prossimo Autunno vorremmo inoltre portare a termine e aprire la Casa di accoglienza di Stignano, progettata e iniziata dal mio predecessore, Mons. Giovanni De Vivo, che sarà gestita dalla Comunità Giovanni XXIII.
Ultimo segno di questo Giubileo, forse il più significativo, sarà l’inizio della fase diocesana della Causa di Beatificazione e Canonizzazione di Daniela Benedetti Spadoni, laica e madre di famiglia, seme di santità gettato dal Signore nella nostra terra. Per questo consegno al dott. Pierantonio Piatti, Officiale del Pontificio Comitato di Scienze Storiche della Santa Sede, il decreto di nomina a Postulatore di tale Causa, presso la Congregazione delle Cause dei Santi».