«Chi canta, prega due volte», ha detto Sant’Agostino: è stato proprio il desiderio di pregare San Giuseppe, in questo anno speciale che Papa Francesco ha voluto dedicargli, a far nascere il bellissimo canto che, come coordinatrice del coro diocesano, propongo a tutti: ai sacerdoti e ai religiosi/e, a chi guida i cori parrocchiali, ai fedeli. Un canto semplice, dalla melodia facilmente orecchiabile e un testo che ripercorre la vita di questo Santo che la Chiesa riconosce suo protettore dal 8 dicembre 1870. Nel 150.mo anniversario dalla proclamazione dello Sposo di Maria quale patrono della Chiesa cattolica, il nostro Papa ha indetto l’“Anno di San Giuseppe” attraverso la lettera apostolica Patris Corde, nata con lo scopo «di accrescere l’amore verso questo grande Santo, per essere spinti a implorare la sua intercessione e per imitare le sue virtù e il suo slancio».
Quando mi è stato chiesto di comporre un canto adatto a questa occasione, mi sono ricordata che un anno fa, in pieno lockdown, suor Gabriela Psja, conosciuta da tutti come suor Gabi, delle suore Giuseppine di Montecatini, mi aveva fatto ascoltare un canto dolcissimo da lei composto in occasione del 19 marzo, festa di San Giuseppe: con la sua approvazione, ho cercato di modificare il testo, che in quel momento sottolineava soprattutto la drammaticità del momento che stavamo vivendo, ovvero l’esplosione del contagio da Covid 19 anche in Italia. È vero che, trascorso un anno, siamo nella medesima situazione di paura, malattia e restrizione nelle relazioni sociali, ma il canto è diventato più adattabile ad ogni situazione di vita. Mi ha aiutato confrontarmi con l’amico Marco Paoli, con il mio parroco don Gianni, con mio marito Giovanni: il vescovo Roberto ha voluto darmi suggerimenti davvero preziosi, per giungere infine ad un testo che, pur rimanendo nella traccia pensata da suor Gabi, fosse rispettoso della storia di questo Santo e adattabile alla melodia. Ecco che San Giuseppe è nostra “guida” nella scelta di compiere buone azioni, ci aiuta nel discernimento in ogni situazione difficile, per saper vedere il “bene” anche dove non riusciamo a vederlo. Nelle strofe, vengono accennate le vicissitudini della vita di Giuseppe, che è stato accogliente verso Maria, padre tenero e premuroso, obbediente al volere di Dio, coraggioso e creativo nel proteggere la sua famiglia, un uomo che con il suo umile lavoro ha permesso al Figlio di Dio di crescere e farsi uomo, a Maria di vivere al sicuro, custodendo nel cuore il mistero della sua chiamata.
Come sottolineato dalla lettera apostolica, «tutti possono trovare in San Giuseppe, l’uomo che passa inosservato, l’uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta, un intercessore, un sostegno e una guida nei momenti di difficoltà. San Giuseppe ci ricorda che tutti coloro che stanno apparentemente nascosti o in “seconda linea” hanno un protagonismo senza pari nella storia della salvezza».
Tutti potranno trovare il testo, gli accordi e una registrazione del canto sul sito della diocesi di Pescia: appena sarà pronto, verrà inserito anche lo spartito musicale. Nella parrocchia della Fontenova a Monsummano, dove presto il mio servizio nell’animazione liturgica, abbiamo pensato di fare questo canto alla messa domenicale durante il mese di marzo.
di Lisa Masini Sbolci