Tante le cose fatte in diocesi, in diversi ambiti pastorali
Sembra ieri, ma il 24 Gennaio scorso, mons. Roberto Filippini ha tagliato il nastro dei 4 anni in diocesi. Il periodo di tempo può sembrare piccolo ma tenendo presente proprio questo dato, si rimane molto stupiti dalle tante attività portate a termine o ancora in programmazione nella nostra diocesi in diversi ambiti pastorali. Ma chi meglio del Vescovo, può parlarci degli avvenimenti di questi quattro anni e magari portarci a conoscenza anche di aspetti che esternamente si sono percepiti meno.
Eccellenza, quattro anni intensi, vissuti con grande passione e impegno, cosa ricorda del periodo iniziale?
«Tanto entusiasmo e fiducia, elementi che non sono mai venuti meno in questi anni e che mi hanno aiutato a superare anche la grande fatica che facevo per cercare di conoscere al meglio il territorio e le persone della diocesi che mi aveva accolto e che io avevo accolto nel mio cuore. Un impegno notevole di orientamento, tra parrocchie, frazioni, paesi, comunità di persone, che cercavo di memorizzare nel mio cuore oltre che nella mia mente. C’era da prendere consapevolezza delle questioni pastorali e amministrative, inserirsi e prendere parte alla vita diocesana e civile, riunire e organizzare il clero e gli Uffici Pastorali per far ripartire al meglio la diocesi, dopo il ritorno al Padre di mons. De Vivo».
Oltre gli impegni ordinari nel suo nuovo ruolo, ha rivolto subito molta attenzione al tema della formazione…
«Per il clero, ho organizzato ogni anno due momenti distinti, composti da un paio di giorni (le due giornate del clero n.d.r.), dove sono stati affrontati e approfonditi temi specifici: il primo anno sui principali documenti di Papa Francesco (Amoris Letitia, Laudato Sì e Evangelii Gaudium), il secondo anno sulle difficoltà dell’annuncio con il mondo giovanile postadolescenziale, il terzo anno abbiamo analizzato il nostro modo di celebrare le liturgie ed infine nel quarto, abbiamo messo al centro i temi della catechesi e iniziazione cristiana che devono coinvolgere tutte le comunità. Oltre a queste giornate del clero sono stati organizzati i ritiri mensili, con esperti di ottimo livello e gli Esercizi Spirituali annuali, con biblisti e predicatori di grande valore».
Anche per i laici non sono mancati gli strumenti per accedere ad una formazione permanente…
«La proposta della Scuola di Formazione Teologica è al terzo anno, ed è stata accolta fin dagli inizi, con entusiasmo da molte persone. Oggi conta circa 110 studenti di varie età e impegnati in ambiti pastorali diversi fra loro. La Scuola di Formazione ha organizzato corsi per ministri straordinari dell’Eucarestia e per i diaconi. Con questo nuovo organismo di formazione teologica, abbiamo fatto anche delle proposte alle scuole superiori raccogliendo un buon successo e tante risposte importanti da parte dei ragazzi. Il tema l’anno scorso era “Giovani e chiesa” quest’anno sarà “Giovani e valori”. La giornata conclusiva con il resoconto dei lavori svolti dai giovani, quast’anno si svolgerà al teatro Pacini il 17 Febbraio».
Sono stati anni di grandi ed importanti ristrutturazioni delle nostre chiese?
«Lavori veramente molto importanti ed onerosi che non avremmo potuto affrontare senza l’aiuto dell’8×1000. Ne voglio ricordare tre su tutti. La ristrutturazione e adeguamento liturgico della nostra Cattedrale, la nuova chiesa del Cintolese e i lavori di ristrutturazione della Basilica minore di Montecatini Terme. Tutte opere che hanno viste impiegate molte energie, per molti mesi, da parte di tanti che hanno sicuramente dato sempre quel qualcosa in più affinché tutto procedesse al meglio».
Ha sottolineato sempre la necessità di accompagnare queste ristrutturazioni con un nuovo modo di lavorare, sentire e vivere anche la vita diocesana…
«In accordo con i miei collaboratori abbiamo riorganizzato alcuni uffici della curia, dividendo l’economato dalla parte amministrativa delle Parrocchie. Abbiamo creato maggiori interazioni tra l’economato e la parte relativa dei Beni Culturali, coordinando questi settori molto importanti, si ha una visione d’insieme su certe problematiche che interessano trasversalmente queste aree di competenza. Oltre a questo, abbiamo riorganizzato l’Ufficio Scuola e rinnovato l’Ufficio Catechesi, favorendo un periodo di formazione specifica a Roma per don Fabiano Fedi che ne dirigerà la pastorale. Successivamente abbiamo ricostituito da zero l’Ufficio delle Comunicazioni Sociali, attraverso il quale abbiamo rinnovato il sito diocesano, il nostro settimanale e fatto il nostro ingresso sui social media. Abbiamo organizzato il Centro diocesano Vocazionale, affidandolo a don Paolo Monti, che ha assunto anche la direzione della Pastorale giovanile; dopo un periodo di assenza, abbiamo 2 seminaristi e altri due giovani stanno facendo discernimento, mentre 7 adulti giovani stanno facendo il cammino verso il diaconato».
Un altro luogo importante arricchisce da pochi mesi la nostra diocesi…
«Sì, grazie al grande lavoro di questi anni dell’Ufficio di Pastorale Familiare e del Centro per la Vita, è stato possibile dare una nuova sede ad un importante e nuovo progetto per il territorio: il Centro per la Famiglia “Amoris Letitia” situato nei locali della Fondazione don Bosco di Pescia, davanti alla R.S.A. villa Matilde. L’ufficio di Pastorale Familiare, il Centro aiuto alla Vita, il Consultorio diocesano e l’Ufficio per la tutela dei minori, potranno operare in sinergia affrontando insieme le problematiche di questo delicato ed importante settore pastorale».
Una bella novità dovrebbe arrivare anche nell’ambito della Caritas diocesana?
«Il grande ed importante lavoro quotidiano che svolge la nostra Caritas, verrà sostenuto dalla nuova Fondazione Sant’Allucio, che renderà più efficienti e agevoli alcune procedure di tipo economico-amministrativo. Anche la Pastorale Sociale e del Lavoro, valorizzando il buon lavoro svolto in questi anni, potrebbe aumentare la sua portata d’intervento all’interno di un Centro di Analisi delle Problematiche Sociali, dove potrebbero interagire anche altre realtà diocesane impegnate in questo settore pastorale».
Tutto quanto è stato detto, veniva portato avanti e realizzato, in concomitanza ai preparativi di un altro appuntamento importantissimo per la diocesi…
«Il Giubileo per i 500 anni. Un lavoro di elaborazione, preparazione e realizzazione veramente molto impegnativo. Iniziato nell’aprile 2019, terminerà nell’ottobre di questo anno. Siamo praticamente a metà del percorso del nostro programma, che ha avuto tanti momenti veramente molto intensi ed interessanti. Tanti gli appuntamenti che si sono susseguiti: concerti, pellegrinaggi, celebrazioni liturgiche, incontri e conferenze, persino un Musical fatto dai giovani che ha avuto un bel successo. Il Giubileo, spero che possa aiutare a comprendere come sia necessario armonizzare tutte le realtà parrocchiali con la diocesi, perché possa esserci sempre di più un sentire comune e un vivere comunitariamente il cammino con il Signore. Spero vivamente che questa grande festa dei 500 anni che stiamo portando avanti, possa essere una grande occasione, per risvegliare in tutti, il grande senso della Comunità Diocesana».