A Natale, nella messa di Mezzanotte, lasciamo i pastori, inondati dalla gloria luminosa di Dio, per l’annuncio dell’angelo e il canto delle schiere celesti. Questi umili personaggi ricevono per primi il messaggio della PACE da comunicare a tutti gli uomini “che Dio ama”….“ in quanto Dio li ama”.
Senza porre indugio, in fretta essi decidono di andare a vedere questo “avvenimento”. La Pace che dal cielo viene agli uomini non è infatti un concetto filosofico o un ideale astratto, ma un fatto concretissimo, un evento: la Parola di Dio che si è fatta carne: Gesù. …. La Pace e la benedizione sono in quel bambino che essi trovano così come l’angelo aveva indicato, avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia… Sono ben comprensibili lo stupore e la meraviglia di tutti, di fronte alla sproporzione fra la salvezza proclamata e le apparenze modestissime della scena, fra la parola e l’evento…
È Maria colei che ricompone l’unità dell’agire misterioso di Dio “mettendo insieme nel suo cuore “tutte queste cose, colei che contempla la trama divina, nascosta nelle vicende spesso misere e contraddittorie della nostra storia offrendoci una meravigliosa lezione…. “
La Madre del Signore è la sapiente per eccellenza che custodisce la rivelazione …La sua Maternità come dirà Gesù stesso, non è solo un fatto biologico, ma spirituale, consiste in una lunga gestazione che è la fede in ricerca di intelligenza e comprensione e nell’impegno dell’obbedienza …. “Beati coloro che ascoltano la parola di Dio e la custodiscono… e la osservano”
Maria è l’umanità amata dal Creatore, colmata dalla sua grazia e resa capace di generare l’impossibile, di dare spazio a Dio nel suo irrompere nella storia, di diventare “madre di Dio…”
A Dio davvero tutto è possibile …se a lui ci affidiamo, se crediamo…
Te Deum laudamus canteremo alla fine di questa eucarestia e non sarà solo un atto rituale prescritto dalle rubriche liturgiche, se guardiamo alla nostra povera storia con gli stessi occhi di Maria e in mezzo alle confuse e intricate vicende umane raccogliamo, come lei, i frammenti delle meraviglie divine per collocarle nel suo disegno di salvezza e per aderirvi con fiducia e disponibilità.
Quest’anno, bisogna riconoscere che abbiamo eccezionali motivi di lode e di riconoscenza come comunità diocesana: tanti frammenti, tante tessere per comporre un mosaico di straordinaria bellezza: È infatti l’anno del Giubileo per una storia cinquecentenaria di Chiesa, casa di Dio in mezzo agli uomini di questo territorio.
Una storia che abbiamo voluto ripercorrere nelle sue tappe fondamentali con ricerche e memorie. Ma soprattutto una storia che ci ha spinto a rivitalizzare la nostra esperienza ecclesiale, nelle sue strutture e nelle sue attività, per rendere la Chiesa di Pescia sempre più fedele alla missione ricevuta di annunciare e testimoniare il Vangelo nella Val di Nievole.
Quante iniziative in questo anno per cui ringraziare e lodare il Signore: ma prima ancora degli eventi, c’è da ringraziare per il lavoro del Comitato organizzativo e delle commissioni che si sono impegnate a programmare e a realizzare il Giubileo.
Importante è stata tutta la fase di progettazione, ma anche di preghiera e di meditazione: penso agli Esercizi Spirituali e ai ritiri del Clero, alle Stazioni Quaresimali sugli Atti degli Apostoli per cercare ispirazione al nostro lavoro di rifondazione e di rinnovamento della vita della nostra Chiesa.
E certamente sono stati di grande valore simbolico e di grande stimolo i cantieri della Nuova Chiesa di Cintolese e del restauro e adeguamento liturgico della Cattedrale: due opere segno per i credenti chiamati a costruire e ricostruire, a riparare e a ricucire il tessuto della nostra Diocesi.
E che gioia hanno dato la consacrazione della Chiesa di S.Massimiliano Maria Kolbe il 25 di Marzo e l’apertura della porta santa il 14 Maggio che ha inaugurato di fatto l’anno santo e restituito la Cattedrale al popolo di Dio, con uno splendore recuperato e accresciuto nelle nuove sistemazioni.
Dobbiamo rendere grazie di tutti gli incontri pastorali che sono seguiti: il pellegrinaggio a Roma con il clero, e i piccoli pellegrinaggi di comunione a Pisa e a Firenze, le celebrazioni con i Vescovi delle diocesi vicine, Mons. Fontana per la festa della Fontenova, Mons. Cetoloni per la festa delle stimmate, Mons. Nerbini per l’Assunta nella Basilica di Montecatini, il Cardinal Betori a Firenze e Mons. Benotto sia a Pisa che per S.Allucio qui a Pescia e infine Mons. Carballo a Cintolese per l’Immacolata . E che dire dei bellissimi concerti e dell’entusiasmante Musical sul nostro santo dell’accoglienza? Grazie Signore, dobbiamo dirti grazie e lodarti , per tutte questi momenti in cui ci è stato dato di ritrovarci insieme e sentirci il tuo popolo, il corpo del tuo Figlio.
A Ottobre è iniziato il pellegrinaggio della reliquia e dell’icona di S.Allucio : e anche questa è una piccola ma significativa esperienza di Chiesa che intorno alla bella testimonianza del suo Patrono è chiamata a ripensarsi nella propria fede e nello spirito di preghiera, nella speranza di un’umanità fraterna , nell’impegno più generoso della carità, nella vocazione di ciascuno alla Santità …. A questo riguardo come non lodare e ringraziare per la maturazione della volontà di riconoscimento delle virtù eroiche e della santa vita di Daniela Benedetti Spadoni, nel venticinquesimo della sua morte: che anche lei interceda per noi e ci sia esempio di sequela fedele di Gesù?
Tutto questo porterà davvero frutti di conversione e di riforma? Abbiamo ancora molti mesi davanti a noi e ancora tante iniziative e attività che potranno aiutarci e spronarci, ma certamente se accanto agli eventi più o meno eclatanti e alle riunioni diocesane più o meno affollate, non fossero portate avanti con dedizione e grande cura le attività ordinarie e quotidiane dai preti e dai laici delle nostre parrocchie, la liturgia la catechesi e la vita di fraternità e di comunione… vano sarebbe l’impegno per le manifestazioni giubilari.
Perciò lodiamo e ringraziamo anche per il buon funzionamento della Scuola di Formazione Teologica che anche quest’anno ha visto più di cento iscritti.
C’è da rallegrarsi del cammino di riflessione e di revisione della catechesi dell’iniziazione cristiana che chiede sempre più il coinvolgimento delle famiglie e della intera comunità.
Un altro motivo di soddisfazione sta nell’apertura del Centro per la Famiglia Amoris laetitia nella palazzina vicino a villa Matilde; qui sono convogliati l’Ufficio di Pastorale Familiare, il Centro di aiuto alla vita e il Consultorio familiare con la speranza di poter offrire alle famiglie una maggiore attenzione e un più valido sostegno.
Seppure in modo discreto e graduale c’è da ringraziare anche per la pastorale giovanile e il Centro diocesano Vocazionale che comincia a raccogliere qualche frutto: abbiamo due giovani in seminario e alcuni che stanno compiendo un discernimento vocazionale. Anche il gruppo degli aspiranti al diaconato permanente è cresciuto in quest’anno e fa pensare in positivo al futuro di questo ministero ecclesiale.
Infine dobbiamo ringraziare e lodare il Signore per tutta l’attività di carità, di condivisione e di accoglienza che la Caritas diocesana e le caritas parrocchiali stanno realizzando, spesso in collaborazione con enti e strutture della società civile e del volontariato: per tutte ricordo la nascita a Pescia dell’Emporio della solidarietà, promosso insieme al Comune, alla Croce Rossa, e alla Pubblica Assistenza.
Il Te Deum non è solo lode e ringraziamento ma anche richiesta di perdono e di misericordia. Presentiamo infatti al Signore anche le nostre criticità e i nostri limiti e chiediamo perdono se non siamo stati capaci di ascoltarci e di comprenderci, se abbiamo ferito l’unità e l’amore fraterno.
Alla fine di questo 2019 alzando lo sguardo dalla nostra realtà ecclesiale, alla società in cui viviamo abbiamo molte ragioni di tristezza e di scontento e qualche barlume di speranza: vediamo la vita politica incerta e una classe politica divisa e scollata dalla gente, un’economia che fa fatica a riprendersi e che seppure in leggero miglioramento presenta ancora una crescita delle diseguaglianze e delle povertà, soprattutto quelle cronicizzate. Vediamo ancora molti, troppi giovani senza lavoro, un aumento di persone che vivono da sole e una decrescita demografica minacciosa per il nostro paese, la più alta dall’unità d’Italia…
Paure e pregiudizi rischiano di imbarbarirci e di renderci chiusi agli altri…ai poveri, agli emarginati…. all’accoglienza dei profughi e dei migranti…quasi fossero loro l’unica causa dei nostri malesseri.
Mentre le guerre in atto in Medio Oriente e in Africa, spesso dimenticate o ignorate, continuano a mietere vittime e a seminare distruzioni e le tensioni fra le grandi potenze crescono, magari attraverso le guerre dei dazi e i conflitti per procura…
Ti Invochiamo Signore soccorri i tuoi figli che hai redento con il tuo sangue prezioso, donaci la Pace, disarma i cuori e le mani dei violenti… e… Te Deum Laudamus per tutti coloro che dialogano, lavorano, faticano per costruire la Pace…. Siano da te benedetti in eterno.
Penso al giovane premier etiope Aby Ahmed Ali insignito del Nobel per si suoi sforzi tesi al raggiungimento della pace con l’Eritrea.
Ricordo con gratitudine l’opera instancabile di Papa Francesco per il dialogo fra i popoli e le religioni: penso al suo coraggioso prossimo viaggio in Sud Sudan, insieme al Primate Anglicano e al bellissimo documento sulla fratellanza umana, firmato ad Abu Dhabi, dal Lui e dal grande Imam di Al Azhar del Cairo. Grazie infine Signore per i tanti ragazzi dell’onda verde, che sono scesi in piazza per salvare il Pianeta e il futuro. La loro è una grande lezione per tutti e ascoltarli è un dovere.
Il nostro canto di ringraziamento al Signore nasce dalla certezza espressa proprio dalle ultime parole del Te Deum:“In te, Domine, speravi: non confundar in aeternum – Signore, Tu sei la nostra speranza, non saremo confusi in eterno!”
Roberto Filippini
Vescovo di Pescia