Circa 200 persone hanno sfilato con il Vescovo, per la pace, attraverso le strade di Montecatini
di Seghieri Maurizio e Sordi Gemma
“La pace, cammino di speranza di fronte agli ostacoli e alle prove” è il tema del messaggio annuale del Papa per la giornata della pace, e come ormai da tre anni, sensibili ai temi espressi dal sommo Pontefice, l’Azione Cattolica, la Caritas e l’ufficio della Pastorale della Famiglia della diocesi, si sono fatti promotrici della marcia della pace a Montecatini Terme, il 5 gennaio 2020, dietro impulso di monsignor Vescovo, don Roberto Filippini. Quest’anno la marcia ha voluto caratterizzarsi come marcia dei popoli, nel momento liturgico che precede la festa dell’Epifania, quando i magi ed i pastori, quindi tutti i popoli, sono andati a rendere omaggio a Gesù. Proprio per questo motivo, sono state invitate a partecipare anche le numerose comunità di stranieri presenti sul territorio. La marcia è cominciata con il ritrovo alle ore 16:00 dei partecipanti davanti all’istituto San Giuseppe, ed a tutti i presenti è stato consegnato il messaggio del Papa, un piccolo segno per questo cammino significativo tra le strade di Montecatini, oltre che un palloncino raffigurante la colomba con un ramoscello d’ulivo, simbolo universale di pace e armonia. Il corteo si è incamminato verso il palazzo comunale, alternando canti alla lettura di testi significativi sul tema della pace, da Madre Teresa a Martin Luther King. Arrivati al palazzo comunale intorno alle 16:45, il vescovo ha salutato i sindaci dei comuni della Valdinievole presenti, consegnando loro il messaggio del Papa, a testimonianza di come la pace sia un tema che va al di là di qualsiasi colore politico. Nelle sue parole ai sindaci e alle persone presenti, il vescovo ha voluto sottolineare come questa marcia sia una «goccia in questo mare di conflitti, di contraddizioni, ma che vogliamo far giungere a tutti gli uomini di buona volontà». Ringraziando gli amministratori locali presenti, il vescovo ha voluto ricordare ancora come il giorno della pace, fissato al primo gennaio di ogni anno, abbia proprio il senso di dedicare a questo importante tema il «tempo nuovo che ci è donato, cosicché si illumini con questa fiamma che è la pace». Parlando del messaggio della pace, scritto da Papa Francesco dopo il suo viaggio in Giappone, ha fatto notare come «il cammino della pace non può essere come camminare sempre sull’orlo del baratro, come purtroppo la logica umana per molto tempo sembra proporre. La pace non si costruisce con la guerra, che genera solo guerra. Dalla guerra si ottiene solo dolore, violenza, morte. Il Papa ci propone di sostituire questa logica con la logica della fratellanza, che davvero è nel nostro d.n.a, come impronta del Creatore, in un ascolto reciproco fatto con amore e pazienza».
«Ogni realtà», ci invita monsignor Filippini «la famiglia, il comune, devono essere luoghi dove costruire la pace». Il vice sindaco di Montecatini Terme, Francesca Greco, ha invece voluto ricordare come Papa Francesco, nell’angelus dello scorso anno, invitava ogni famiglia ad essere luoghi dove seminare pace, amore, rispetto e tolleranza, di modo che i nostri figli siano davvero segno di speranza. Le comunità georgiana, romena, e marocchina, partecipanti alla marcia, hanno voluto ringraziare per l’invito. In particolare, la comunità marocchina, ha voluto sottolineare come la pace non si costruisce in un giorno, ma ogni giorno con i nostri comportamenti. La comunità romena ha invece voluto ricordare come la violenza, ogni tipo di violenza, sia contraria alla pace, ed un esempio nelle nostre realtà sia il bullismo tra i giovani. La comunità georgiana, ha voluto ringraziare invitando tutti a vivere con amore e pace. Il vescovo ha poi ringraziato per aver ricevuto dall’associazione nazionale “Oltre le frontiere” un calendario ecumenico, riportante le festività ebraiche, cristiane e islamiche. Nel suo piccolo intervento, il rappresentante dell’associazione stessa ha voluto ricordare come in questa marcia tanti popoli e tante generazioni si siano incontrate, per parlare di un tema poco citato, la pace, ma che davvero deve unirci, e deve unire ogni generazione, in un passaggio di testimone che deve spingere i giovani ad andare avanti.
Alle ore 17:00 il corteo ha ripreso il cammino lungo le strade di Montecatini, arrivando sul sagrato della Basilica. Come gesto finale della marcia, lo scambio della pace tra i presenti ed il lancio finale dei palloncini. La giornata è proseguita con la messa alle ore 18:00 nella basilica di S. Maria Assunta, presieduta da S.E Mons Roberto Filippini. Durante l’omelia il vescovo ha ricordato come quella dell’Epifania sia «la festa dell’universalità della salvezza e della rivelazione, per ringraziare Dio che vuole la salvezza di tutti gli uomini, chiama tutti e a tutti dona una rivelazione di sé». Sua eccellenza ci mostra come sia nella prima che nella seconda lettura questo senso di unificazione del popolo di Israele prima e di tutte le nazioni poi, sia il grande disegno di Dio, cioè «unire tutta quanta l’umanità che trova in Cristo Gesù il proprio capo. In lui l’umanità può trovare pace e armonia». Nel Vangelo, la figura di questi cercatori di Dio esprime il desiderio del Signore di unire e arrivare a tutti i popoli.
Come essere cercatori di Dio? Nell’omelia alcuni tratti vengono ricordati dal vescovo “Essere disposti a partire, disposti a lasciare le proprie sicurezze, i pregiudizi, capaci di alzare gli occhi sopra le nostre preoccupazioni e le nostre paure, al contrario di Erode ed i sapienti, pieni della loro arroganza”. E’ un cammino che dobbiamo affrontare seguendo la stella, anche quando sembra spegnersi, camminando seguendo comunque la direzione ideale, nell’attesa che riappaia a splendere nel cielo, pronti ad essere noi luce per i piccoli che ci circondano, pronti a donare. Buon anno.