La seconda tappa dei Pellegrinaggi Giubilari di Comunione ecclesiale si è svolto nella Chiesa Fiorentina
Luca Parlanti
Il Battistero di San Giovanni e la Cattedrale di Santa Maria del Fiore hanno accolto la seconda tappa dei Pellegrinaggi di Comunione ecclesiale per il Giubileo dei 500 anni dalla nascita della Diocesi di Pescia.
Dopo il pellegrinaggio di comunione con la Chiesa metropolitana di Pisa lo scorso giugno, evento molto emozionante e suggestivo per tutti i partecipanti, il passaparola non ha tradito le aspettative: lo scorso sabato
infatti alla volta di Firenze sono partiti ben 350 pellegrini provenienti da ogni parte della Diocesi accompagnati dal Vescovo Roberto dai sacerdoti e diaconi della Chiesa di Pescia.
Il Tema del pellegrinaggio: “il Battesimo, una vita nuova in Cristo, per vivere insieme da comunità cristiana”. All’interno del Battistero di San Giovanni, la catechesi è stata guidata da Mons. Timothy Verdon personaggio molto noto nel campo dell’arte sacra, non solo per la Chiesa di Firenze (come direttore dell’ufficio Arte Sacra e Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Firenze), ma anche a livello internazionale come Professore di Storia dell’Arte alla Stanford University.
Mons. Verdon ha introdotto la Catechesi partendo dalla storia della città di Firenze all’epoca della dominazione romana per arrivare all’epoca della costruzione del Battistero come luogo di culto cristiano, consacrato da papa Niccolò II nel 1059.
La sua Catechesi ha mirabilmente esplicato il Sacramento del Battesimo e la sua Teologia partendo dall’ampio spunto delle raffigurazioni dei mosaici che ornano la cupola del Battistero.
Terminata la Catechesi in Battistero, il Pellegrinaggio si è spostato processionalmente all’interno della Cattedrale di Santa Maria del Fiore, per la Concelebrazione Eucaristica presieduta dal Cardinale Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze. Una Celebrazione Eucaristica ben curata, per questo ci sentiamo di ringraziare fortemente la Curia fiorentina in particolar modo Mons. Giancarlo Corti, Preposto della Cattedrale e Vicario Generale e il diacono Alessandro Bicchi Cerimoniere Vescovile, che insieme si sono impegnati per garantire la perfetta riuscita della cerimonia.
La Liturgia del giorno ricordava San Matteo Apostolo, tanto che il Cardinale ha perfettamente sottolineato nella sua omelia il tema del Battesimo partendo della “costatazione che agli apostoli, tra cui Matteo, il Signore Risorto affida il compito di raccogliere nella comunione della Chiesa i credenti in Lui: «Andate e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,19-20).” L’omelia dell’Arcivescovo ha messo poi in risalto l’impegno per vivere insieme da vera comunità cristiana affermando che “La chiamata vale per Matteo e per ciascuno di noi, «secondo la misura del dono di Cristo» (Ef 4,7), non ovviamente per una diversità quantitativa della grazia, ma per una varietà che è alla base della specificità del compito di ciascuno nella Chiesa. Mi preme ribadire che non si sta nella Chiesa se non a partire dall’aver prestato ascolto a una chiamata, e nell’aver continuato questo ascolto ogni giorno nella sequela. La dimensione vocazionale precede la stessa diversità delle vocazioni e appartiene alla natura della nostra fede, e proprio questo è uno dei motivi per cui la fede si fa difficile in questo tempo, dominato da una cultura dell’autodeterminazione e non della risposta.
A conclusione di questa esperienza il Vescovo Roberto vuole estendere il suo ringraziamento a tutti i partecipanti al Pellegrinaggio e ringraziare l’Arcidiocesi di Firenze per averci così calorosamente accolti.